Labirinti

Titolo: Dove 2 - cm 120x100 - Anno 2017Titolo: Pensiero acrilico su tela -cm 120x100 - 2018

Titolo: L'apparenza - cm 120x100 - 2013 Ossola RaffaelloTitolo: Agosto 2013 - cm 120x100 - 2013 Ossola RaffaelloTitolo: Riflesso arancio - cm 130x110 - 2013 Ossola Raffaello

Titolo: Dove - cm 120x100 - 2013 Ossola Raffaello

 

 

 

LABIRINTI

Visioni suggestive i labirinti di Ossola che riconducono ad una simbologia molto forte, che ci riporta alle ragioni ultime ed estreme della nostra stessa esistenza, andando ad indagare quel significato esoterico e filosofico che caratterizza i piani della nostra coscienza.
Uno sviluppato gioco di incastri Raffaello con strutture che diventano dei punti di fuga che convertono verso l’infinito e che sono come uno specchio, una finestra che si apre in quei dettagli della nostra mente che tende a catalogare, a dividere, quella mente che mente e ci imbroglia, che ci chiude in una realtà tutta fatta di scansioni molto precise, di ragioni e percorsi che molto spesso ci conducono da nessuna parte e che ci rendendoci miopi ci impedisce di indagare le ragioni della trascendenza, quelle che stanno al di là della ratio e che richiedono lo sforzo dell’intuizione intelligenziale. I Labirinti sfumano spesso nell’indistinto di nebbie evanescenti che sono il preludio, l’anticipazione di quella dimensione superiore che viene rappresentata dal punto di vista iconografico da vegetazioni, piante, alberi che non hanno le radici verso la terra come sarebbe naturale vedere e pensare, ma verso il cielo. Qui Ossola introduce un concetto che ci riporta alle nostre origini, alla genesi, una teoria dell’evoluzione dell’ente umano riconducibile a qualcosa che dal punto di vista platonico si potrebbe definire iperuranio, quel piano ideale riconducibile alla trascendenza, come se Ossola ci dicesse che siamo figli delle stelle, che veniamo dall’alto ed è lì che dobbiamo indagare le ragioni della nostra esistenza e della nostra coscienza. Realtà ed idealità dunque nei labirinti che Ossola ci rappresenta e propone in un discorso di unione e non di divisione, queste due dimensioni non sono antitetiche ma complementari. La Natura non concepisce l’idea di una divisione, l’idea di dividere è una prerogativa esclusiva della mente, ma non di qualcosa che ha a che fare con un piano divino che governa le nostre vite.

 

Titolo: Momento 3 - acrilico su tela - cm 70x140-2014 - Anno 2014

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